Riapre MIRO – Osteria del Cinema, il ristorante all’interno dello storico Anteo Palazzo del Cinema. Luogo che si distingue nel panorama culturale milanese e nazionale, non solo per essere uno dei più importanti cinema d’essai dai primi anni ottanta, ma anche perché i registi più innovativi, oggi considerati maestri, sono passati sullo schermo di Anteo quando ancora erano sconosciuti.

Il nome MIRO richiama il “mirare” ovvero guardare con ammirazione, desiderio, passione, proprio come avviene in quello che per eccellenza è il tempio della fascinazione collettiva, il cinema.

L’osteria è stata ricavata per una sessantina di coperti su tre livelli nello spazio che nel 1939 era destinato al palco (piano terra), ai camerini degli artisti (primo piano) e ai comandi luce (seminterrato) del Cinema Teatro d’Annunzio.

Anche per questa ragione, una grande quinta illuminata accoglie chi entra, vero e proprio sipario di un cinema. Tutt’intorno il palcoscenico è color rosso porpora, come si usa a teatro, e in alto, nella sala principale, ci sarà presto un tavolo sospeso apparecchiato, installazione unica che invita gli avventori ad accomodarsi.

Il menu stesso prende spunto dai film più famosi e si intreccia dagli antipasti al dolce con i nomi tipici del linguaggio cinematografico: dal prologo per gli antipasti, a primo tempo e secondo tempo, all’epilogo per i dolci. Da Ratatouille (con zucchine, melanzane e pomodori) al Ciak (il dessert con cioccolato, pop corn, mango, lampone), signature che cambiano con la stagionalità degli ingredienti, ma anche Bianco, rosso e Verdone (ovvero una tartare di pomodoro con burrata e salsa al basilico) o Eurotrip (plin alle erbe, beurre blanc, aringa affumicata e pickles).

Il Giardino Segreto

Torna accessibile anche il giardino interno, un luogo nascosto che fa parte del complesso dell’antico convento benedettino del 1496.

Qui, il verde è dominato da un fico selvatico, il “fico del partigiano”. Il nome deriva dal fatto che, invece di espandersi in larghezza come da prassi, l’albero è cresciuto in altezza per scavalcare il muro di quello che fu il Palazzo del Fascio e arrivare alla luce. Lo spazio è stato decorato grazie a un intervento di recupero e di riutilizzo di materiali presenti in loco, come delle vecchie porte che fungono sia da arredo che da tavoli. Un rifugio all’aperto dove bere cocktail, tra antichi cimeli e bobine storiche, riportate alla luce. Riferimenti chiari a tanti film iconici, come il Vesper Martini, il preferito dell’amato James Bond e diversi altri cocktail “da star” in lista.

All’imbrunire, sul telo a cielo aperto vengono proiettati tanti classici del cinema, omaggio silente al mondo che custodisce questo giardino segreto, uno spazio recuperato e restituito alla città in tutta la sua bellezza secolare.