Entraimo nella sfera dell’artista e autoproduttrice di oggetti di design Raffaella Bandera.

Realizza pezzi unici o, talvolta, in piccolissima serie (vasi, piccole sculture, lampade, monili). Opere al confine tra design, arte ed artigianato contemporaneo che coniugano art and craft: l’arte ed il saper fare, l’abilità manuale e quella concettuale.

Non sono gli studi alla base  del lavoro di Raffaella Bandera, d’altra parte la laurea in economia non ha nulla che l’avvicini al mondo artistico e del design.

Il suo lavoro nel mondo del design parte da una naturale curiosità che la porta a sperimentare la lavorazione di svariati materiali cominciando ad autoprodurre oggetti.

Attenta alle problematiche ambientali, spesso ha privilegiato l’utilizzo di materiali di scarto.

Negli anni passati ha lavorato con resine e siliconi. Materiali relativamente nuovi per i quali non sempre esistono, nell’ambito artistico, tecniche di lavorazione precise e codificate, metivo per cui non è stato semplice trovare manuali od istituti d’arte che le potessero insegnare come utilizzare questi materiali. Questa difficoltà iniziale,questa mancanza di punti di riferimento, si è trasformata in una divertente sfida, in un viaggio esplorativo, in una nuova avventura sviluppata all’interno del suo laboratorio.

Ciò che per molti è un difetto delle materie plastiche, l’essere eterne e indistruttibili, per Raffaella le rende invece ricche di significato se usate nell’ambito del design artistico: cioè nell’ambito dell’usa e non getta;  sia come materia “vergine”, sia quando la materia proviene da scarti post-consumo. L’aspetto estetico e decorativo dà forza alla trasformazione di un oggetto gettato…in  oggetto non gettabile.

L’ultima sua “scoperta” è stato il mondo dell’argilla.. ed è stato come liberare le infinite possibilità della materia, e la progettualità che i materiali usati in precedenza forse limitavano o meglio, indirizzavano verso strade precise, la creta con la sua versatilità dà un vero senso di libertà che invita a  mettere le mani in pasta, al contatto fisico e tangibile con la materia.