Si è inaugurata lo scorso 6 dicembre al Museo MAXXI di Roma la mostra Space Popular: Search History. Per la quinta edizione di Studio Visit, programma a cura di Domitilla Dardi che invita i progettisti contemporanei a proporre una personale interpretazione dell’opera dei maestri presenti nelle Collezioni del MAXXI Architettura, Lara Lesmes e Fredrik Hellberg, fondatori dello studio di architettura e arte Space Popular, hanno esplorato il lavoro di Aldo Rossi, uno degli architetti italiani del XX secolo più influenti a livello internazionale.

“Siamo molto felici che per l’undicesima edizione del progetto Alcantara-MAXXI gli Space Popular abbiano riletto l’opera di un Grande Maestro dell’Architettura del Novecento attraverso un intervento monumentale che mette in relazione l’urbanistica rossiana con quella digitale” Domitilla Dardi

I due autori hanno considerato le nozioni rossiane di “fatto urbano” e di “città analoga” come riferimento per la realizzazione collettiva della città virtuale contemporanea.

Riflettendo sulla recente proliferazione delle piattaforme del cosiddetto Metaverso che mirano a riprodurre i reali modelli di mercato immobiliare attraverso la vendita di terreni virtuali – gli Space Popular arrivano a proporre un approccio civico all’urbanistica dell’internet immersivo. Secondo gli autori, quest’ultimo (quello del Metaverso) non dovrebbe essere dipendente da forme di proprietà privata con scopo di lucro, bensì costruito e gestito collettivamente, per occuparsi di temi che riguardano gli ambienti immersivi online (come il teletrasporto, la navigazione, il bookmarking, il tracciamento e la privacy).

Ne L’Architettura della Città Rossi considera l’esperienza soggettiva nel tempo, presentando la città come una sequenza di esperienze spaziali che, pur essendo uniche per ciascuno di noi, rimangono “permanenti, universali e fatto necessario”. Secondo Space Popular questa nozione è più simile a quella che dovrebbe essere la vera esperienza di mobilità negli spazi virtuali di quanto abbiano proposto finora le cosiddette piattaforme del Metaverso.

Search History propone quindi l’esperienza di muoversi attraverso gli ambienti virtuali dell’Immersive Internet (che è l’unico Metaverso in continua evoluzione e non mappabile) attraverso un omaggio a Rossi.

Una struttura anulare, costituita da molti strati, si trasforma seguendo il ritmo di un paesaggio sonoro, con una musica originale composta e prodotta dal duo spagnolo San Jeronimo.
In un movimento continuo, i teli di Alcantara ci immergono in un’architettura morbida e mutevole, il cui moto fluido compone costantemente nuovi paesaggi, guardando oltre il limite fisico del materiale e lasciando intravedere nuove prospettive. Alcantara esalta questa lettura attraverso il superamento dei confini, prestandosi a tagli audaci, stampe uniche e texture complesse.

Rossi stesso è stato attratto dalle possibilità cromatiche di Alcantara negli anni Ottanta, quando l’azienda gli aveva commissionato il progetto di un piccolo teatro, mai costruito. E rimase colpito da questo materiale “tra antico e futuro che, nella sua perfezione e nei suoi colori, nascondeva dietro di sé drappeggi e colori tradizionali, il verde, il blu e il giallo”.
Gli Space Popular hanno spesso presentato ambienti virtuali privi o parzialmente provvisti di strumenti digitali, perché gli schermi o i visori sono solo le ultime iterazioni dell’hardware di una realtà virtuale, i cui precedenti sono gli affreschi o gli arazzi del passato, i quali ci ricordano che la tattilità rimane sempre il compagno più importante delle esperienze audiovisive.

“Search History è allo stesso tempo un oggetto, una soglia e un ambiente.” – commentano Lara Lesmes e Fredrik Hellberg. “Nel suo moto continuo è un paesaggio astratto di stratificazioni. Riflette le idee di Rossi sull’edificio come entità che assorbe, registra e restituisce la storia della città”.

L’opera di Space Popular diverrà parte della collezione permanente del MAXXI Architettura, come accaduto per le edizioni precedenti di Studio Visit.

La mostra Space Popular: Search History sarà aperta al pubblico, al Maxxi di Roma fino al 15 gennaio 2023.

La partnership di oltre dieci anni tra Alcantara e MAXXI di Roma, incentrata attorno alla ricerca sui temi della progettazione contemporanea, definisce una nuova forma di collaborazione culturale nel mondo dell’arte.