Storie dell’Infanzia di Cristo di Beato Angelico è il Capolavoro per Milano

Una delle più complesse opere di Fra Giovanni da Fiesole, noto come il Beato Angelico  è il Capolavoro per Milano 2023. L’iniziativa è giunta alla sua 15^ edizione.

Dal 28 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano accoglie lo straordinario scomparto dell’Armadio degli Argenti. L’opera è dedicata alle Storie dell’Infanzia di Cristo, dall’Annunciazione alla Disputa fra i Dottori, introdotte dalla Visione di Ezechiele. Proviene dal Museo di San Marco a Firenze, che custodisce la più grande collezione di opere di Beato Angelico.

Si tratta, infatti, di una delle ante dell’Armadio degli Argenti. E’ così chiamato in quanto i trentasei scomparti che lo componevano erano in origine gli sportelli esterni dell’armadio ligneo che raccoglieva le offerte votive destinate all’immagine miracolosa della Vergine nella chiesa fiorentina della SS. Annunziata.

L’opera fu commissionata nel 1448 da Piero Cosimo de’ Medici.

La tavola (123×123 cm), composta da nove formelle quadrate, è stata dipinta tra il 1450 e il 1452, al culmine della carriera del Beato Angelico. L’opera presenta una ricchissima sequenza narrativa, una vera e propria Bibbia illustrata. Gli otto episodi dell’infanzia di Cristo sono inquadrati, in alto, da un cartiglio con una profezia del Vecchio Testamento e, in basso, dalla citazione del Vangelo corrispondente.

I pannelli dell’Armadio degli Argenti condensano al loro interno la summa dell’Angelico. L’Annunciazione, ad esempio, in cui il dialogo fra l’Angelo dalle ali variopinte e la Vergine in umile preghiera avviene in un loggiato umanistico, rinvia in primo luogo al veneratissimo affresco trecentesco dell’Annunziata a Firenze, ma soprattutto a quella all’inizio del corridoio dell’ex dormitorio del vicino convento di San Marco. L’impianto frontale dell’Adorazione dei Magi ripropone, inoltre, quello analogo nella predella dell’Annunciazione del Museo del Prado a Madrid e della cella numero 5 dell’ex dormitorio di San Marco.

Tra le altre formelle spiccano l’intima e intensa Natività, con uno straordinario effetto di luce artificiale. La Circoncisioneambientata in un tempio che rivela anche l’aggiornamento del pittore sulle novità architettoniche del tempo. Tra le più complesse, la Visione di Ezechiele, che ricalca uno schema a doppia ruota concentrica. All’interno i quattro evangelisti e i quattro apostoli, in quello esterno i dodici profeti e le figure di Ezechiele e di San Gregorio Magno accovacciate negli angoli inferiori.

Partner e curatori della mostra

Grazie al sostegno di Fondazione Bracco, in collaborazione con lo spin off di IUSS-Pavia DeepTrace Technologies, l’Università Milano Bicocca, l’Università Statale di Milano e la Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”,  è stato possibile eseguire  una serie di indagini diagnostiche non invasive sull’opera.  Il risultato ha aggiunto importanti tasselli alla conoscenza della tecnica e dei materiali impiegati dall’artista.

La mostra è curata da Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco di Firenze, Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano, Gerardo De Simone, storico dell’arte.  Patrocinio del Comune di Milano e il sostegno di Fondazione Bracco, in qualità di main sponsor.

Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo Diocesano organizzerà una serie di proposte didattiche, rivolte agli adulti e agli studenti delle scuole. Sono previsti laboratori, conferenze, incontri, concerti e molto altro ancora.

In contemporanea, la Fondazione Bracco promuove, negli spazi del CDI Centro Diagnostico Italiano di via Saint Bon 20 a Milano, la mostra fotografica, a ingresso gratuito, Beato Angelico. L’arte nei luoghi di cura, nuovo appuntamento del progetto finalizzato a incoraggiare la fruizione culturale nei luoghi di cura quale stimolo per il benessere della persona.

L’esposizione indaga e amplifica la cornice narrativa dell’opera esposta al Museo Diocesano di Milano. Ciascuno dei nove riquadri delle Storie dell’infanzia di Cristo è stato fotografato ad altissima definizione e stampato in grande dimensione. La foto è corredata da una seconda immagine che ne propone un dettaglio significativo.