La chiesa: tra culto, reliquie custodite e misteri che ne raccontano la storia

Affrontare l’argomento chiese di Roma e Milano  non è davvero facile. Edifici antichi, particolari e belli che hanno accompagnato la vita religiosa e storica di Milano e ancor più di Roma, ce ne sono davvero tanti. La strada che ho scelto di seguire per questa nuova passeggiata milanese è quella delle reliquie…

Milano custodisce, in tre diverse chiese, tre importanti reliquie

Le reliquie sono: uno dei chiodi della Crocefissione di Cristo, i resti dei Re Magi e il corpo di Sant’Ambrogio, insieme a quello di santi Gervaso e Protaso.

Chiodo della Crocefissione di Cristo

Partiamo da uno dei chiodi che tenne Gesù Cristo sulla Croce che è custodito all’interno del Duomo di Milano. Si racconta che Sant’Elena, madre di Costantino, trovò i chiodi della Crocifissione a Gerusalemme e che dopo varie peripezie uno arrivò a Milano dove e tutt’ora custodito in Duomo. Alzando lo sguardo sopra l’altare maggiore del Duomo, a circa 40 metri di altitudine, di vede una luce rossa: la teca che conserva il Santo Chiodo si trova li!

Ogni anno, nel mese di settembre, per la festività liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, il Santo chiodo viene esposto all’adorazione  dei fedeli attraverso un rito molto suggestivo. Abbiamo già detto che la teca che custodisce la reliquia si trova posizionata a 42 metri di altezza, ed è compito dell’Arcivescovo di Milano “salire” a prenderla.

L’Arcivescovo viene issato tramite la Nivola (diciamo un “ascensore” risalente al 1600 circa), in modo da poter recuperare la croce al cui interno è conservato il Sacro Chiodo. La reliquia viene esposta per tre giorni all’interno del Duomo per poi tornare, sempre attraverso il rito della Nivola in alto all’interno della sua teca al sicuro dalle tentazioni di furto.

Devo dire che il rito è molto suggestivo, quando mi è capitato di vederlo il mio pensiero era tutto per l’Arcivescovo, insomma sappiamo che in genere non sono dei giovanotti e vederlo salire così in alto su questo “trabiccolo” è stato fortemente suggestivo. Vi consiglio di informarvi e partecipare al rito nel prossimo mese di settembre.

I resti dei Re Magi

Ma torniamo sull’argomento reliquie e avviamoci verso la chiesa di Sant’Eustorgio, tra le chiese più antiche di Milano fu fondata circa nel 344, custodisce le reliquie dei Re Magi. La tradizione racconta che Sant’Eustorgio ricevette in dono dall’ imperatore Costante I un grande sarcofago di pietra contenente le reliquie dei Magi.

Pare che siano state le reliquie stesse a scegliere il posto dove essere collocate. Infatti i buoi che trasportavano il carro con il pesante sarcofago crollarono dalla stanchezza e il vescovo Eustorgio volle interpretare quel gesto come la volontà delle reliquie di rimanere in quel punto.

Si decise quindi di far costruire un nuovo edificio di culto al di fuori delle mura cittadine che venne dedicata a Sant’Eustorgio e dove anche lui fu sepolto.

Rimandiamo i racconti di Sant’Ambrogio ad altra occasione e diamo spazio alle chiese romane….

Sabrina Rezza

Stavolta la mia amica mi ha affidato un compito solo apparentemente semplice… parlare delle chiese di Roma.
Sul web è facile trovarne il numero (oltre novecento…) che ne fa la città con più luoghi di culto al mondo.

Tra Basiliche (le più note), chiese paleocristiane, medioevali, rinascimentali, barocche perfino gotiche (!) c’è l’imbarazzo della scelta per credenti e appassionati.

Si può leggere di tutto su ciascuna di loro, la loro fondazione, le storie, le decorazioni, le opere d’arte che contengono. Quindi per non annoiare il lettore cito soltanto qualche “chicca” magari non nota proprio a tutti.

Opere del Caravaggio nelle chiese romane

A San Luigi dei Francesi si possono ammirare alcune tra le più belle opere di Caravaggio (il trittico di San Matteo). Ne troviamo altre due altrettanto magnifiche a Santa Maria del Popolo.

La cupola più grande del mondo 

Al Pantheon, che vanta la cupola più grande del mondo, capita di imbattersi nella Guardia d’Onore alle reali tombe. Qui infatti riposano le spoglie di alcuni sovrani italiani (quelle di Vittorio Emanuele II e Umberto I), a fianco a quelle di Raffaello Sanzio.


A Santa Maria in Cosmedin, nei pressi del Circo Massimo, trovi la Bocca della verità, a Santa Maria sopra Minerva le tombe di S.Caterina (patrona d’Italia) e del Beato Angelico oltre a lavori di Bernini e Michelangelo.

Leggende e misteri

E cosa c’entrano i misteri? Eh si perché intorno a molte di queste chiese ruotano racconti, leggende e miti interessanti da conoscere. S. Maria della Concezione, più nota come “Chiesa dei Cappuccini” (si trova su Via Veneto, non lontana da Piazza Barberini) possiede una cripta che contiene le ossa di almeno 4000 frati cappuccini morti tra il XVI e il XIX secolo ed i corpi di frati mummificati con indosso il saio.

I nomi delle piccole cappelle ricordano le ossa con cui sono stati realizzati i decori (dei bacini, dei teschi, delle tibie, dei femori ecc.).

reliquie

La leggenda sul baldacchino di San Pietro 

Vorrei chiudere con una leggenda sul baldacchino presente all’interno della basilica di San Pietro. Sulle due facce esterne di ciascun piedistallo è scolpito lo stemma del Pontefice (Urbano VIII della famiglia Barberini) uno scudo con tre api a bassorilievo sormontato dalle chiavi incrociate e dalla tiara.

Gli 8 stemmi, a prima vista uguali, presentano significative differenze. Cominciando dal primo piedistallo a destra e procedendo in senso antiorario, si nota tra lo stemma e le chiavi di San Pietro una testa di donna.  L’espressione del suo viso si modifica progressivamente, indicando le varie fasi di un parto. Il volto femminile inizialmente si contrae per le prime doglie, quindi gli occhi si stravolgono, la bocca da socchiusa si apre in un urlo.

Nell’ottavo stemma la testa di donna è sostituita da quella allegra e paffuta di un bambino, il travaglio si è concluso, con la nascita di una nuova vita. Sui motivi che abbiano indotto Bernini, autore della magnifica opera che troneggia al centro della basilica, si possono trovare varie interpretazioni.

Mi sono lasciato prendere la mano stavolta ma l’argomento, l’avevo detto, è talmente vasto e importante che non si riesce ad affrontare in poche righe.

Una ragione in più per venire a visitare questa città, monumento a cielo aperto.
A presto