Il Rock su un magazine di arredo e design? Perché no, Vasco è un’icona! Spazio alle emozioni di Caterina e alla Vita Spericolata

Ho fatto il conto… ed ho perso il conto di quante volte (Ogni Volta) io abbia assistito ad un concerto di Vasco Rossi.

Ho iniziato ai primissimi anni Novanta, con (credo ma non posso giurarci!) un ultimo colpo di coda di Fronte del Palco, al Ceravolo di Catanzaro anche se non trovo tracce di questo evento che non so se datare a fine estate 1991 o 1992. Cerco aiuto da parte del pubblico!

Passando poi per almeno cinque o sei date (tra Milano, Modena, Bologna, Roma de “Gli Spari Sopra 1993”) quando, da quel momento in poi, ad ogni tour “Io C’ero”.

Poi ci sono alcune date epiche come il primo Heineken Jammin Festival di Imola il 20 giugno del 1998, passando nel 2004 per il celeberrimo Vakstock a Catanzaro, quando il Blasco scelse di fare un regalo ai suoi fans, il 25 settembre del 2004, esibendosi ai piedi della collina di Germaneto davanti a 420mila cuori.

Non mi bastano sicuramente due mani per contare le tante volte a San Siro laddove Vasco è Sovrano Indiscusso, Eterno Imperatore.

Ad oggi, l’ultimo, è quello di due giorni fa, l’11 giugno 2025 a Bologna.

Ma perché continuo ad andarci?

Perché non potrei non andarci!

Ma è sempre la stessa emozione?

No, ma è come un gran bel film! E’ come vederti allo specchio attraverso 35\40 anni di canzoni che sono una seconda pelle. Che a volte perdi dalla memoria come le date, ma poi alla prima nota, le senti e te le ritrovi scolpite dentro.

La Vita Spericolata accende il concerto di Bologna

E proprio l’altra sera a Bologna, sulla magica collina del Dall’Ara, che porta a San Luca, è nata questa riflessione, intorno a tutti questi anni con Vasco e di quanto noi “pubblico spericolato”, siamo cambiati.

Per la prima volta nella sua Storia, Lui ha scelto di aprire il concerto con Vita Spericolata, puntualissimo alle 20.45, ancora giorno pieno.

E quella “Vita Spericolata” alle 20.45, in pieno giorno, che storicamente dovevi aspettare di sentire nelle fasi culminanti del concerto, quando la catarsi stava per compiersi, invece eccola lì. Un regalo, subito!

“La nostra vita spericolata, la vostra vita spericolata… oggi celebriamo la nostra vita … spericolata”.

Ma cosa è rimasto di “noi spericolati”?

Siamo tutti invecchiati, un bel po’. Mi guardo in giro e vedo ex spericolati con pance non solo alcoliche, ma vere pance da 50enni divanati.

Qualcuno si toglie le scarpe perché ha i piedi gonfi! Nel settore distinti, tutti ci alziamo e saltiamo e balliamo, ma ad ogni cambio canzone mentre si spengono le luci qualche secondo, ci risediamo tutti, perché “chi ce la fa a stare in piedi 3 ore?!”.

Se penso agli anni Novanta, ai concerti di Vasco vedevi gente persa e strafatta, ti facevi le canne anche senza volertele fare, avvolta da fumo e fumo, chi sveniva e chi stava male.

Oggi gli ex spericolati, sopravvissuti alla spericolatezza, cantano tutte le canzoni a squarciagola come in una vera liturgia partecipatissima, ma al massimo fumano la Iqos. Mia nonna diceva: “bisogna adeguarsi ai tempi!”.

vita spericolata

E ci sono anche tanti giovani, anche giovanissimi

Ma non sono assolutamente i giovanissimi degli anni Novanta e presumo neanche quelli degli 80, che non ho visto dal vivo, ma solo nei docufilm.

I giovanissimi che seguono oggi Vasco sono belli puliti. E non credo proprio abbiano interessi spericolati.

Sono sicuramente di un livello culturale superiore alla media di quelli degli anni lontani, perché li vedi consapevoli e coinvolti come se andassero al concerto dei Beatles. Come davanti ad un Tempio della Musica, che è davvero così.

Si approcciano al Blasco come appunto ad un cantautore che ha fatto la storia della musica italiana, del rock. Ma non sono più “la generazione di sconvolti che non han più santi né eroi”, sono una generazione nuova che in Vita Spericolata, vede e sente un pezzo immortale, meraviglioso e splendido e poetico, non un manifesto per trasgredire.

La vera trasgressione e spericolatezza è esserci, sapendo di assistere a qualcosa di straordinario ed epocale che in nessun altro concerto italiano potrebbero ritrovare. E non credo sia un modo di esistere tirandosela con gusti aulici, rispetto a chi sceglie di andare ad eventi trap o cose simili (almeno credo!). Sicuro, è bello assistere a questo cambiamento di “vite spericolate”.

Potrei giurare non siano figli di ex spericolati … ma non ne ho le prove.

E a noi che Vasco lo seguiamo da una vita ma che onestamente troppo spericolati infondo non lo siamo mai stati, però lo amiamo visceralmente, resta già il desiderio delle prossime date. Sapendo che, fino a quando lui ci sarà, noi non mancheremo!

NB: per la cronaca, i veri fans del Blasco Fans club potranno acquistare i biglietti delle nuove dieci date 2026, dal 7 luglio in poi, gli altri (noi comuni mortali) dalle ore 13 dell’11 luglio. Lasciateci qualche posto!

 

Caterina Misuraca