Sette progetti italiani di luce nell’architettura raccontati nel nuovo libro By the Light di Qu

By the Light” è il nuovo libro di Qu: una raccolta di sette progetti italiani in cui la luce diventa il vero strumento di trasformazione. Il volume attraversa edifici storici, hotel e luoghi di memoria come Musei e Biblioteche, mostrando come un intervento luminoso possa restituire forma, profondità ed emozione agli spazi.

Ogni progetto racconta il metodo Qu: ascolto, ricerca, sperimentazione. Apparecchi dal design essenziale e dall’alto contenuto tecnologico si integrano nell’architettura, trasformando la luce in un vero linguaggio narrativo.

By the Light” è un invito a riflettere sul rapporto tra luce e territorio, sulla bellezza come eredità da valorizzare e tramandare. Un viaggio che mostra come la luce possa ancora oggi essere uno strumento culturale, capace di connettere architettura, comunità e natura.

A fare da filo conduttore è il tema del recupero, inteso come un processo di valorizzazione e rinascita dell’esistente, in cui la luce diventa elemento decisivo nel reinterpretare gli ambienti, preservarne l’identità e donar loro un nuovo respiro.

La luce per l’azienda: la parola a Chiara Marzucco – CEO di QU

Credo fermamente che la luce sia molto più di un elemento funzionale, è il filo che unisce: tra dentro e fuori, tra passato e presente, tra progetto ed emozione. Poniamo particolare attenzione al dialogo tra indoor e outdoor, con l’obiettivo di ridurne le distanze: la nostra visione è superarne i confini, costruendo un linguaggio comune di prodotti pensati per entrambi gli ambiti, in continuità progettuale e unità d’intenti.

By the Light racconta il nostro contributo nel valorizzare spazi recuperati e architetture che hanno ritrovato respiro grazie alla collaborazione con architetti, progettisti e lighting designer nel definire soluzioni che uniscono tecnologia, ricerca e sensibilità. Questo volume raccoglie esperienze di architettura e progettazione dove il linguaggio della luce si fa misura del tempo, equilibrio tra memoria e innovazione.”

La luce per il design: la parola al designer Aldo Parissotto

Aldo Parisotto, co-founder dello studio Parisotto+Formenton Architetti, Art Director di QU, sottolinea il valore e l’importanza della luce nell’architettura e nella vita stessa delle persone e il perché della pubblicazione del libro “By the Light”:

“Nella nostra visione, progettare architettura significa lavorare principalmente su tre dimensioni: superficie, materia e luce. In particolare, l’architettura non può prescindere dalla luce naturale, elemento essenziale di vita per l’uomo.

Il progetto è lo strumento di controllo della luce – sia naturale che artificiale – da utilizzare per le attività della vita: la filtra, la scherma, la dosa e la adatta alla situazione del sito per sfruttarne la capacità di generare emozione.

Infatti, la luce trasforma la percezione degli spazi, racconta sensazioni diverse e sorprende, in modo diverso secondo le ore della giornata e le stagioni influenzando l’umore e le emozioni.

Inoltre, fa vibrare i materiali, accentua i contrasti e crea ombre che evidenziano vuoti e rilievi, la luce scolpisce e dà luogo alla forma. In questo libro – prosegue Parisotto – abbiamo voluto affrontare la rigenerazione del patrimonio storico/artistico e naturale sul territorio italiano, che è un tema progettuale molto di attualità tra borghi, città storiche, edifici antichi, bellezze paesaggistiche.

La luce artificiale in questo tipo di contesto sottolinea e genera emozioni che si innestano sul valore artistico e storico. Dal momento che la luce artificiale non imita mai né sostituisce quella naturale, ma trasmette atmosfere su frequenze diverse, questa ci aiuta ad interpretare i luoghi vivendo un’esperienza complementare a quella diurna e amplificando le vibrazioni che ci trasmettono con una diversa chiave di lettura.”

I progetti nel libro

By the Light” è un progetto fortemente voluto da QU e realizzato grazie alla preziosa collaborazione dell’Art Director Aldo Parisotto, al contributo del giornalista Davide Cattaneo, autore della prefazione, e al supporto di D+Studio, che ne ha curato l’intera parte grafica.

Corte Renèe

la luce nell'architettura

Nasce dal recupero di un complesso rurale in Veneto, riportato a nuova vita attraverso un restauro che rispetta la tradizione e apre gli spazi a un nuovo uso contemporaneo. Il progetto valorizza i materiali originali e l’essenza semplice delle architetture costruendo un equilibrio tra autenticità e comfort.

La luce è presenza discreta, studiata per integrarsi nei dettagli e accompagnare la percezione degli ambienti. Inserita nelle strutture in ferro o nei volumi essenziali in cemento, modella con sobrietà i profili, esalta la materia senza mai sovraccaricarla.

Negli interni crea atmosfere intime e raccolte, mentre all’esterno definisce percorsi e prospettive con continuità e coerenza. Un disegno luminoso che non invade, ma accompagna, restituendo profondità e accoglienza.

Capitolo Riviera

la luce nell'architettura

A Nervi, il progetto Capitolo Riviera reinterpreta l’idea di ospitalità sul mare, con un intervento che coniuga design contemporaneo, architettura essenziale e paesaggio mediterraneo.

Gli spazi sono pensati per dialogare costantemente con l’esterno, in un equilibrio tra natura, materia e luce. L’illuminazione segue questa logica di continuità: non segna confini, ma li dissolve, accompagnando lo sguardo dal costruito all’orizzonte marino.

Di giorno esalta le texture e i colori naturali; di sera scandisce le architetture con precisione, definisce i percorsi, crea atmosfere raccolte. La luce nell’architettura non è decorazione, ma strumento narrativo, capace di rendere percepibile la relazione profonda tra spazio e paesaggio.

Scuola Cavalsassi

luce nell'architettura

La Scuola Cavalsassi, edificio storico di Roma, è stata oggetto di un progetto di rigenerazione che l’ha restituita come luogo vivo e centrale per la comunità. L’intervento rispetta la memoria architettonica originaria, integrando nuove funzioni e una visione contemporanea degli spazi.

La luce ha il compito di accompagnare questa trasformazione. Negli interni è modulata per sostenere le diverse attività, garantendo comfort visivo e creando un ambiente accogliente e dinamico.

All’esterno restituisce dignità alle facciate storiche e traccia i percorsi con sobrietà e precisione. È un disegno luminoso sobrio, funzionale e insieme suggestivo, che sottolinea il valore del luogo senza mai imporsi.

I Musei e Biblioteca Oliveriani di Pesaro

progetto illuminazione museo

Custodiscono una delle più importanti collezioni archeologiche italiane, testimonianza preziosa di epoche e civiltà che hanno segnato la storia del territorio. Il progetto di allestimento e rigenerazione degli spazi ha restituito leggibilità e centralità al patrimonio, rendendo il museo un luogo di conoscenza accessibile e vivo.

La luce qui è elemento curatoriale: accompagna il visitatore nel percorso, modulando intensità e prospettive. Negli ambienti espositivi evidenzia dettagli, materiali e superfici, esaltando la qualità delle opere senza mai invadere.

Nelle sale, l’illuminazione costruisce profondità e gerarchie visive, mentre negli spazi di passaggio mantiene continuità e comfort. È una presenza silenziosa ma determinante, capace di restituire nuova vitalità a un patrimonio che parla al presente.

La Cappella Nunziatina

architettura

Piccolo gioiello barocco nel cuore della Toscana, è stata oggetto di un attento intervento di recupero che ne ha restituito la bellezza nascosta. Il progetto ha riportato alla luce affreschi e decorazioni, restituendo alla comunità uno spazio di straordinario valore spirituale e artistico.

La luce ha un ruolo centrale in questa rinascita: calibrata e rispettosa, accarezza superfici e colori senza alterarne la percezione. Gli elementi illuminanti, discreti e integrati, mettono in evidenza dettagli pittorici e archi tettonici, accompagnando lo sguardo in un percorso di scoperta.

L’illuminazione qui non è solo tecnica, ma interpretativa: restituisce profondità, rivela proporzioni, crea un’atmosfera intima che avvolge il visitatore e lo connette con la spiritualità del luogo.

Hotel Santavenere

luce nell'architettura

A Maratea, l’hotel Santavenere si apre al paesaggio come un’architettura in ascolto, sospesa tra la vegetazione e il mare. La sua posizione, su un pendio che digrada verso la costa, invita a un dialogo continuo tra costruito e natura, tra ombra e riflesso.

L’intervento interpreta questo equilibrio con sensibilità, restituendo al luogo la sua complessità: il parco diventa un giardino narrativo in cui pini, ulivi e arbusti definiscono scenari sempre diversi, in un rapporto mutevole con la luce, il vento, l’acqua.

L’illuminazione segue questa stessa logica di relazione. Non impone un disegno, ma lo suggerisce, facendo emergere la personalità di ogni elemento. La luce modula intensità e direzioni: esalta le chiome dei pini come architetture naturali, accarezza la trama dei tronchi d’ulivo, accompagna i percorsi con discrezione, fino a incorniciare i punti di vista che si aprono sul mare.

Di giorno si fonde con la materia e ne amplifica i riflessi; di sera rivela la profondità del paesaggio, guida lo sguardo, restituisce silenzio e misura. Qui la luce non è ornamento, ma linguaggio: un modo per leggere il territorio, per sentire la distanza tra terra e orizzonte.

Casa in Collina

illuminazione casa in collina

Nel cuore di Arquà Petrarca, sui Colli Euganei, un’antica residenza rurale è stata trasformata in una dimora contemporanea. L’intervento intreccia storia e presente, conservando elementi caratteristici come pietra e archi, e introducendo dettagli essenziali e fini ture materiche che dialogano con il paesaggio.

Ogni scelta è guidata dalla volontà di mettere al centro il panorama, con ambienti che si aprono verso la valle e ritrovano un nuovo equilibrio tra interno ed esterno. La luce accompagna questo racconto con discrezione e misura. Negli interni sottolinea materiali e geometrie, creando atmosfere calde e intime che esaltano arredi iconici e superfici naturali.

All’esterno, in continuità con gli ambienti interni, disegna i percorsi e restituisce profondità alle architetture, fondendosi con il contesto senza invaderlo. È una presenza silenziosa, ma determinante, che unisce funzionalità ed emozione, rafforzando l’identità di un luogo capace di parlare al presente senza tradire la sua memoria.

QU apre il suo primo temporary store nel cuore di Ravenna

Qu annuncia l’apertura del suo primo Temporary Store nel cuore di Ravenna, in via Salara. Uno spazio concepito per offrire un’esperienza diretta, raccontare da vicino la filosofia dell’azienda e toccare con mano una selezione delle iconiche lampade da tavolo e da terra firmate QU.

tempoprary store Qu  lampade da tavolo

Il nuovo store presenta un allestimento essenziale e contemporaneo curato dall’art director Aldo Parisotto, grazie alla partnership strategica con True Design e una selezione di corpi illuminanti, dove materiali, forme e luce dialogano per esprimere l’identità del brand. Un luogo aperto alla città, pensato come punto di incontro tra gli abitanti e la cultura della luce.

Fondata nel 2020 e frutto di un percorso avviato nel 2012, Qu nasce per ripensare la luce come linguaggio progettuale e ponte tra architettura, tecnologia e performance. Oggi conta un team multidisciplinare di 20 professionisti e una struttura interamente in-house che integra produzione, R&D, progettazione illuminotecnica e industrial design, oltre alle funzioni commerciali, marketing e amministrative.

Con un team giovane (oltre il 70% under 40) e un forte investimento in Ricerca & Sviluppo orientato a innovazione e sostenibilità, Qu si distingue per un approccio dinamico e contemporaneo. La guidano i soci Chiara Marzucco, Amministratrice Delegata e Vicepresidente, e Carlo Marzucco, Direttore Operativo e Presidente.

Lo store è aperto al pubblico a Ravenna in via Salara 26°, dalle 10:00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.