Il più grande Mappamondo cancellato dall’artista
Sulla superficie dell’enorme sfera in acciaio del diametro di quattro metri, che riproduce il globo terrestre, spicca solo Brixia, l’antico nome latino di Brescia.
La realizzazione dell’opera chiude il progetto Isgrò cancella Brixia. Inaugurato nell’ottobre 2020 con l’installazione Incancellabile Vittoria, diventa l’eredità materiale che Fondazione Brescia Musei lascia alla città per la Capitale italiana della Cultura 2023.
La storia che lega Emilio Isgrò a Brescia si arricchisce oggi di un nuovo capitolo.
Dal 15 dicembre il Parco delle Sculture del Viridarium nel Museo di Santa Giulia accoglie la nuova realizzazione monumentale dell’artista siciliano, dal titolo Mondo d’acciaio.
Un enorme mappamondo in acciaio, il più grande mai realizzato da Isgrò, diametro di quattro metri, ideato quale esito finale della mostra a lui dedicata: Isgrò cancella Brixia. L’opera è stata prodotta grazie al know-how ingegneristico di Feralpi Group, nell’ambito di un innovativo progetto di mecenatismo culturale dell’azienda di Lonato del Garda a beneficio della Fondazione Brescia Musei e della città.
L’opera, donata dall’artista alla città, è testimonianza di una grande operazione di mecenatismo culturale di Feralpi Group.
La scultura riproduce il globo terracqueo fissato al terreno mediante l’asse terrestre, dal quale si dirama la rete dei paralleli e dei meridiani. Sono totalmente assenti le acque, che di fatto vengono incluse nel gesto della cancellatura.
Sulle superfici opache che delimitano le terre emerse e i vari continenti, l’artista è intervenuto cancellando i nomi delle nazioni e delle città, a esclusione di Brixia. Una scelta che non solo pone l’accento sulle origini romane di Brescia, ma sottolinea anche quanto le sue radici latine siano state di vitale importanza negli sviluppi della sua storia urbanistica e culturale.
Francesca Bazoli, Presidente Fondazione Brescia Musei
La presentazione del nuovo capolavoro di Emilio Isgrò è un momento di grande festa per l’arte e il patrimonio bresciano. Lo è anche personalmente, per me, vista la profonda gratitudine che provo nei confronti del grande Maestro.
In questi tre anni ha profuso straordinarie energie nella collaborazione con la nostra Fondazione per arricchire di nuovi caposaldi artistici inediti la città di Brescia. Il suo debordante entusiasmo, vero e proprio amore per la nostra città, e il lavoro che stiamo insieme facendo per la valorizzazione del patrimonio sono per me un dono quotidiano.
“Mondo d’acciaio” suggella un triennio di arricchimento per le nostre collezioni civiche bresciane di ben tre installazioni monumentali – due fisiche e una digitale – e corona appieno il lavoro di una fondazione il cui primo obiettivo è tutelare e arricchire il patrimonio culturale e artistico cittadino. Tutto ciò senza la grande generosità e l’entusiasmo di Emilio Isgrò non sarebbe stato possibile.
Il secondo grandissimo ringraziamento è rivolto alla famiglia Pasini e a Feralpi Group che hanno consentito che la più alta forma di mecenatismo artistico possa essere messa a disposizione della cittadinanza e del pubblico e possa diventare, da valore collezionistico individuale, un valore civico collettivo.
Una dimostrazione di grande visionarietà per un gruppo che da anni è vicino alle nostre attività culturali con lo stesso entusiasmo che il nostro Maestro Isgrò ha dimostrato dal punto di vista artistico e creativo.
Giovanni Pasini, consigliere delegato di Feralpi Group
Mondo d’acciaio del Maestro Isgrò rappresenta il punto di sintesi di diversi percorsi. Nel mettere a fattor comune le energie di Fondazione Brescia Musei, del Comune di Brescia e di Feralpi, di fatto unisce virtuosamente pubblico e privato per un’opera che avvalora la simbiosi esistente tra Brescia città d’arte e Brescia città d’industria.
Rinsalda il legame tra la cultura manifatturiera del territorio e la Comunità, nella convinzione che l’economia crea lavoro e benessere, prodromici a produrre cultura e bellezza a loro volta basilari per alimentare il saper fare su cui poggia l’industria.
Esprime una crasi tra il mondo imprenditoriale e la cultura della filantropia, così diffusa a Brescia. Per tutto questo, come Feralpi, abbiamo voluto fare dono di Mondo d’acciaio alla città.
Il progetto di Isgrò cancella Brixia
Promosso da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia, curato da Marco Bazzini. Il progetto ha posto in dialogo l’archeologia e l’arte contemporanea, la storia e il presente, la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo. Il tutto attraverso una mostra e una serie d’installazioni monumentali (fisiche e digitali) oltre ad uno spettacolo teatrale originale presso il Teatro Romano.
Emilio Isgrò, artista
Ho chiamato la mia opera Mondo d’acciaio perché questo titolo può avere due significati tra loro contraddittori. Il primo evoca immediatamente un mondo di durezza – per l’appunto un mondo d’acciaio – poco incline alla compassione e all’amore. E noi sappiamo bene di quanto amore c’è bisogno in questa stagione di conflitti e di guerre.
Il secondo significato ci riporta invece a quella capacità di resilienza che l’acciaio possiede. Noi possiamo affrontare con determinazione e coraggio questo periodo terribile della storia perché la nostra morale è forte come l’acciaio. Forse sta qui il significato profondo della mia opera, e io sono certo che il pubblico sceglierà proprio questo secondo significato, senza margine alcuno di ambiguità.
In sostanza è un mondo pacificato che l’arte richiede, e con l’arte la comunità umana nella sua interezza.
Conclusioni
Fin dai primi passi progettuali Feralpi Group, tra i principali produttori siderurgici in Europa, ha collaborato con Fondazione Brescia Musei e con il Maestro Isgrò in tutte le fasi d’ideazione e realizzazione, fornendo all’artista siciliano il supporto tecnico e umano necessario all’esecuzione di quest’opera.
L’intervento di Isgrò trasforma lo spazio verde del complesso monastico di Santa Giulia, sito UNESCO dal 2011, in un vero e proprio Parco delle Sculture. Già si trovano opere come il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, Untitled di Ariel Schlesinger, Formiamo umanità di Valerio Rocco Orlando, oltre a reperti archeologici come sarcofagi, iscrizioni e brani di architetture della civitas romana- Il Parco delle Sculture del Viridarium è parte, dal 2023, del Corridoio UNESCO di Brescia.
Il progetto è realizzato nell’ambito dell’eredità Romeda per la valorizzazione dell’arte contemporanea.